Auto ad acqua evoluta! con 5 litri di H2O fa 5000 km

L'ingegnere Lorenzo Errico rifacendosi ai progetti di Stanley Meyer ha costruito un'auto eccezionale ibrida che dopo l'avvio riesce a fare UN KILOMETRO per UN MILLILITRO d'acqua usata !!! :) Economia Nuovo Paradigma ci ha permesso di incontrarlo e filmare quest'eccezionale mini documentario.

[Edizione Straordinaria] Keshe consegna tutti i progetti all'Ambasciata Italiana in Belgio‏

Ieri sera, Venerdi 26 Ottobre, l'Ing. Keshe (di cui abbiamo parlato nell'Episodio 16 del podcast) si e' recato di persona all'Ambasciata Italiana a Bruxelles e ha consegnato un file contenente tutti i progetti costruttivi delle sue stupefacenti tecnologie di energia libera, gratuita e infinita.

Secondo le affermazioni di Keshe (che adesso potranno essere verificate) le sue tecnologie permettono di spostarsi nello spazio senza limiti e senza costi; di riprodurre materiali, acqua e cibo "dal nulla"; di guarire le malattie e ristabilire la salute; di produrre energia pulita a costo zero.

In pratica, secondo Keshe, con la diffusione di questi apparecchi, ognuno potrà crearsi una casa, riscaldarla, illuminarla e riempirla di cibo; ognuno potrà spostarsi liberamente in ogni angolo del mondo in tempi brevissimi.

Emilio Del Giudice - Dinamica collettiva della materia vivente

Prof. Emilio Del Giudice - Fisico, Ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell'International Institute of Biophysics di Neuss (Germania)
- Dinamica collettiva della materia vivente
- Tratto dal convegno "Interazione dei campi elettromagnetici ultradeboli con la materia vivente" del 19 Settembre 2009 (Abano Terme)
- ideato da Quec-Phisis - Prometeo srl
- Via Marostica, 2 - 35142 - Padova (PD)
- Tel.Fax: +39 049 6806867
- www.quec-phisis.com
- info@quec-phisis.com

La truffa della chemioterapia

Ricerca australiana: Il fallimento della chemioterapia

Il contributo della chemioterapia citotossica alla sopravvivenza a distanza di 5 anni nei tumori degli adulti

Oggetto: Il dibattito sul finanziamento e la disponibilità dei medicinali citotossici stimola delle domande sull’effettivo contributo della chemioterapia curativa o coadiuvante alla sopravvivenza di pazienti cancerosi adulti.

Materiali e metodi: Abbiamo eseguito una ricerca della letteratura per degli studi randomizzati che informano su un beneficio a distanza di 5 anni attribuibile alla chemioterapia citotossica nei tumori degli adulti. Il numero totale di pazienti con nuova diagnosi per 22 tipi di tumori negli adulti venne ottenuto per l’Australia dai dati del registro tumori e per gli USA dai dati della sorveglianza epidemiologica e risultati finali, per il 1998. Per ogni tipo di tumore il numero assoluto dei traenti beneficio era il prodotto di (a) il numero totale delle persone con quel tipo di tumore; (b) la proporzione o sottogruppo (sottogruppi) di quel tipo di tumore che mostrava un beneficio; (c) l’incremento in percentuale nella sopravvivenza a distanza di 5 anni dovuto alla sola chemioterapia citotossica. Il contributo totale era la somma dei numeri assoluti che mostravano un beneficio nella sopravvivenza a distanza di 5 anni, espressa come percentuale del numero totale per ognuno dei 22 tipi di tumore.

2012, allarme Nasa "Black out sulla Terra"

Lo scenario apocalittico dell'agenzia spaziale Usa: una tempesta solare spegnerà i circuiti elettrici e bloccherà satelliti e telefonini

Milioni di persone senza elettricità nel 2012, cibo e medicine che vanno a male nei frigo spenti, telefoni e satelliti fuori uso. Uno scenario da "day after" che potrebbe essere derubricato alla voce "catastrofismo", se non fosse che l'allarme viene dalla Nasa e dalla National Academy of Sciences. E nella parte del cattivo che mette a repentaglio la civiltà, una volta tanto, non ci sono le attività umane, l'inquinamento o il riscaldamento globale. Il nemico a sorpresa è il Sole, artefice della vita sulla Terra, che con un colpo di tosse potrebbe mettere ko le infrastrutture sulle quali l'Occidente prospera.

Ancora sul blackout prossimo venturo: Paolo Franceschetti

Premessa.

Ho deciso di scrivere questo articolo per parlare l’ennesima volta del blackout previsto per fine anno, per rispondere alle innumerevoli domande che mi giungono ogni giorno via facebook o per posta, sempre del seguente tenore: ma secondo te in quale data si farà? Ma alla fine il blackout ci sarà o no?

Le fonti della notizia e il problema di fondo.

Iniziamo col dire che l’idea di un blackout prossimo venturo non è un’idea mia o una teoria, ma una notizia ormai ufficiale che può essere tratta da diverse fonti.

Anzitutto la notizia parte dalla Nasa, che ha annunciato ormai da qualche anno il pericolo di una tempesta solare, che potrebbe bruciare tutti i generatori di corrente elettrica alternata. Una tempesta solare già ci fu nel 1859; le linee elettriche si interruppero per ore, e alle due di notte i testimoni dell’epoca raccontano che ci fu un chiarore come se fosse mezzogiorno; a quell’epoca però l’umanità non dipendeva come oggi dall’elettricità e quindi i danni furono quasi nulli. Attualmente invece un’ipotesi del genere significa una vera catastrofe; impossibilità di rifornirsi di benzina, impossibilità di scambiare merci con denaro per via del blocco di carte di credito, bancomat e altro, impossibilità di accedere ai conti correnti anche recandosi nella sede della banca, dato che oggi è tutto elettronico e automatizzato, impossibilità di reperire cibo nelle grandi città, blocco del traffico e delle telecomunicazioni.

L'OSCURAMENTO DI INTERNET E' ALLE PORTE

Ho sentito parlare per la prima volta del concetto di Internet nazionale più di un decennio fa, durante una visita alla sede della Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (Icann) dove si parlava delle minacce a Internet. Era evidente allora, ed è evidente oggi che la maggior parte dei paesi, compresi gli Stati Uniti, avrebbero alla fine spento il “World Wide” Web per utilizzare invece le tecnologie che la comunità Internet ha sviluppato per proteggersi da esso. Ciò risolverebbe gli infiniti problemi politici che il Web provoca in quasi tutti i paesi. Di nuovo, mi trovo qui ad includere gli Stati Uniti in questo movimento, dato che noi, come paese, stiamo ovviamente cercando di limitare e di controllare Internet.